Le sfide della 4a rivoluzione industriale al Festival del lavoro di Torino

Le sfide della 4a rivoluzione industriale al Festival del lavoro di Torino

La quarta rivoluzione industriale è cominciata e come tutti i grandi cambiamenti epocali presenta opportunità e rischi: l’espansione dei confini di azione del lavoro grazie alle tecnologie ma anche il pericolo della polarizzazione di redditi e competenze oltre che quella di una competitività lavorativa al ribasso che finirebbe fatalmente per minare gli standard qualitativi della produzione. E’ questa la cornice tematica all’interno della quale si svolgerà l’ottava edizione del Festival del Lavoro – organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro – che animerà i padiglioni del Lingotto di Torino dal 28 al 30 settembre e che è stata presentata durante una conferenza alla Camera.

Torino, città simbolo del lavoro, per tre giorni sarà la casa dei professionisti che oggi si confrontano con formazione e specializzazione nell’ottica di fronteggiare la minaccia della disoccupazione tecnologica, ovvero della perdita di posti di lavoro dovuta all’informatizzazione dei processi produttivi. Ad aprire i lavori Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti, che nel solco di una costante innovazione ha presentato l’app dalla quale sarà possibile seguire i lavori del Festival. Di nuove sfide ce ne sono tante ma accettarle come ha detto nel suo intervento Rosario De Luca presidente della Fondazione Studi Consulenti del lavoro, “vuol dire anche valutare la reale situazione infrastrutturale del Paese, prendendo atto che c’è ancora tanto da fare, per esempio, a livello di fibra”. Il “ciclone” della rivoluzione ha coinvolto anche gli imprenditori, che per stare al passo con i competitor devono padroneggiare e far propria l’attuale trasformazione.

De Luca ha illustrato alcuni dati di una ricerca, che sarà presentata per intero a Torino, che analizzando il saldo tra le unità di lavoro attivate a tempo pieno tra alcune professioni e quelle cessate tra il 2012 e il 2016, ha evidenziato come la digitalizzazione del lavoro, nel nostro Paese, abbia generato un forte incremento occupazionale nell’informatica di 68 mila unità. Secondo i dati dell’Osservatorio statistico dei Consulenti quasi la metà (10 mila su 23 mila) degli analisti e progettisti di software sono richiesti in Lombardia, mentre nel Lazio si concentra la maggior domanda di progettisti ed amministratori di sistemi (2.500 su circa 7 mila).

Alla conferenza stampa è intervenuto Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, che sarà presente anche a Torino: “Al centro dell’evento sicuramente ci sarà la domanda su quale sarà l’impatto della rivoluzione industriale 4.0 sul lavoro dipendente e su quello autonomo, in particolare delle professioni. Già tentare di dare una risposta a questa domanda sarebbe un grande passo avanti. Individuare nuove professioni sarà importante per offrire un orizzonte e una bussola alle nuove generazioni e per tracciare un ‘ponte’ tra il momento dello studio e l’ingresso nel mercato del lavoro”.

Presente anche Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, impegnato sull’equo compenso per le categorie ordinistiche. “Il Festival del Lavoro è un evento straordinariamente importante: via via i consulenti del lavoro hanno saputo farne un appuntamento fondamentale nella riflessione periodica su una realtà, come quella del lavoro, in costante cambiamento. E’ l’occasione per riflettere su molte cose, dai pericoli su pretese gratuità della prestazione lavorativa sia per le libere professioni che per il lavoro dipendente, come nel caso dei tirocini reiterati nel tempo e dei bandi di gara che chiedono ai professionisti di lavorare per le amministrazioni pubbliche gratis”. Per non dire di altre partite fondamentali: il diritto alla formazione, come si declina, come si realizza, come potenzia la capacità della persona di decidere personalmente dove andare a formarsi per essere occupabile.

Un appuntamento importante quello di Torino che sarà occasione di proposta e di confronto e al quale Confimprenditori prenderà parte con uno stand al Lingotto: “Per noi – dice Stefano Ruvolo, presidente di Confimprenditori- è un modo molto diretto per essere vicini ai consulenti, per sostenerli e conoscerne difficoltà e proposte. Il consulente del lavoro è da sempre un nostro partner strategico. E’ la figura di collegamento e di garanzia tra un’associazione come Confimprenditori, che sostiene da sempre battaglie idee e interessi delle piccole e medie imprese italiane, e le aziende. A Torino ci sarà la parte più viva pulsante e attiva del Paese, come potremo non esserci anche noi”.

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